Retro-Syndrome: Irlanda ti odio.

Non ho dimenticato questo spazio, che tante gioie e sofferenze ci ha regalato, solo perche’ sto lavorando a Bloomcast da qualche mese.

Come sempre raccolgo dall’immenso archivio inorganico della rete, interessanti stralci di sofferenza provata dopo solo un anno in Irlanda.

Vi lascio alla lettura di un brano decisamente interessante.

Siamo nel 2007 in Irlanda e qualcuno lascio’ le sue impressioni su un forum.

Buona lettura.

Dopo 1 anno in Irlanda..

….questo e’ quello che penso.

L’Irlanda molti la definiscono un paradiso. Indubbiamente lavoro ce n’e’
tanto e bene o male si impara l’inglese (anche se l’inglese medio degli
italiani all’estero mi e’ sembrato veramente scarso, pure di quelli che
fanno lavori decenti).

Il posto sarebbe pure carino di per se, tanti prati, scogliere, alcune
spiagge etc.

Ma il tempo non si puo’ dire che permetta di goderselo.

Lo sport nazionale e’ bere birra fino a rovinarsi, vomitare, e avere un
hangover della madonna il giorno dopo. Il cibo e’ qualcosa di
secondario, infatti la stragrande maggioranza della gente mangia merda
(ed e’ quello che mangio pure io spendendo 6 euro per un sandwich alla
subway – qui dove lavoro oltre a questo e alla Spar non c’e’ altro). I
ristoranti sono cari e spesso ti danno porzioni ridicole.

Sono un nuotatore. Qui le piscine, a parte rare eccezioni, tra l’altro
localizzate in posti scomodi, fanno schifo. Non esistono squadre master
e i bagnini sanno nuotare peggio di me. Se qualcuno affoga mi chiedo che
fine fara’.

Il lavoro e’ ben retribuito, di sicuro meglio che in Italia, anche
perche’ le tasse sono piuttosto basse. Solo che pensione e assistenza
sanitaria sono private, e quest’ultima non comprende le visite dal
dottore in caso di influenza, raffreddore etc ma solo l’ospedale. I
farmaci sembrano costare meno. Qui sono indubbiamente piu’ meritocratici
di noi italiani, anche se dove sto io il lavoro e’ di una noia mortale
nonostante i 52k annuali che mi pagano (3200 netti/mese). I manager cio’
nonostante li ho trovati abbastanza incompetenti per il ruolo che
coprono. Pure i colleghi (tecnici), sono piuttosto incompetenti. Gente
brava, appassionata, ne ho conosciuto poca (questo anche spiega la
“fame” delle aziende nel trovare personale specializzato in loco, e la
possibilita’ che gli stranieri offrono per queste ultime).

Le case e gli appartamenti, salvo rare eccezioni, sono di qualita’
infima. Inoltre hanno impianti elettrici e di riscaldamento degni ai
Italia degli anni ’70. Pero’ ovviamente si sono adeguati ai prezzi
europei, cosi’ un monolocale a Dublino ti costa minimo 950/1000 euro al
mese mentre qui a Cork te la cavi con 900.

Eventi culturali, ben pochi direi. Al teatro ci vanno pochi. Anzi qui
non so nemmeno se ne esiste uno. Nessuno ne parla.

L’irlandese medio quando va in vacanza (solitamente a Tenerife o qualche
posto da comprare con un low cost) pensa in genere a bere smodatamente
come fa a casa propria -inquinando e lasciando bottiglie, cartacce
ovunque- e a fare shopping. Una mia collega e’ stata 3 mesi negli USA,
ci ha parlato solo degli shopping center nei quali e’ stata. Il mondo e’
bello perche’ vario.

La vita notturna e i divertimenti offerti dal mio punto di vista e’ in
generale deprimente. Premetto che non vado molto d’accordo con
discoteche, nightclub vari e le persone che li frequentano. Le ragazzine
si vestono praticamente nude (a costo di morire di freddo, si vede
chiaramente che tremano) e portano delle scarpe col tacco che nemmeno
sanno indossare (infatti se ne vedono parecchie scalze camminare a fine
serata). Quando si ubriacano cominciano a urlare “Yuuu-huuu” per strada
come delle oche starnazzanti e si fanno col primo che passa.

L’obiettivo generale, come gia’ detto, e’ ubriacarsi all’estremo, senza
badare troppo alla propria dignita’. Questo e’ il divertimento, questo
e’ per loro il “craigh” (termine gaelico). Pensate che io sia un
bacchettone? Assolutamente no, ma quello che e’ divertente vedere
qualche volta, alla lunga stanca, e in tal caso fa pure schifo.

Le persone in genere, al di la di fare quello che sopra ho citato, non
hanno altri interessi. Infatti difficilmente riesco a parlare di cinema,
cultura, libri, musica, o quant’altro con un irlandese. I newsagent sono
tappezzati di giornali gossip, e persino i quotidiani di attualita’
riportano in prima pagina le magagne del Tom Cruise (o chi cavolo ci
volete mettere in mezzo) di turno piuttosto che gli avvenimenti di
politica estera.

Detto questo, vale la pena (per me), stare in un posto del genere? Se
guardiamo meramente al vile denaro, la risposta e’ ovviamente si’.
Pagando 500 euro per una stanza, bollette comprese, con altri 500 ci
vivo pur non facendo cose spettacolari. I restanti 2200 li metto da parte.

Se guardiamo al fattore qualita’ della vita, dal mio punto di vista
personale, questo posto e’ una barba oltre che uno show pietoso ogni
sabato sera.

Conviene (a mio avviso), restare? No. Io sono un amante della vita
all’aperto, del mare, del sole, della buona cucina, delle amicizie
profonde e non basate sul livello di alcool che si ha in corpo, delle
citta’ che puoi sentire tue.

Per farla breve (scusate se fin’ora non lo sono stato):

Ciao Irlanda, me ne tornero’ in Italia.

Tu sei cresciuta male, ti hanno gettato quella valanga di soldi troppo
in fretta. I tuoi abitanti non hanno avuto modo di crescere, di farsi
una cultura degna da paese Europeo. Ti sei fatta conquistare dalle
multinazionali americane, da uno stile di vita che e’ diventato un
ibrido orribile tra capitalismo e ignoranza.

Un esperienza che dovevo fare. Ma che ora ho voglia che appartenga al
passato.

fonte: http://it-lavoro.confusenet.com/showthread.php?t=67237&pagenumber=&67237-Dopo-1-anno-in-Irlanda=